Una spalla lussata e infortunata è un problema che deve essere fronteggiato con la necessaria cautela, al fine di non pregiudicare il proprio percorso di recupero. Ma come effettuare la riabilitazione della spalla? E, soprattutto, quali sono le attività che non dovresti assolutamente fare?
In questo approfondimento cercheremo di fare il punto su quali sono gli esercizi da evitare in caso di spalla da riabilitare. In ogni caso, il nostro suggerimento di base non può che essere quello di rivolgersi al medico di base e a un ortopedico specializzato in caso di problemi, poiché solamente tali consulenti sanitari, sulla base delle tue specifiche condizioni di salute, ti sapranno indirizzare sulla corretta strada per ritrovare in tempi rapidi il benessere perduto.
Ciò premesso, ecco una serie di spunti su ciò che non devi fare per riabilitare correttamente una spalla lussata e/o infortunata.
1. Muovere la spalla senza consapevolezza
Il primo errore che non devi fare è quello di muovere la spalla senza consapevolezza, solo per “testarla”. Ricorda sempre: una spalla infortunata è una spalla che necessita di riposo! Ogni movimento potrebbe rendere la situazione più difficile da fronteggiare, considerato che potrebbe causare ulteriori danni.
Dunque, in caso di dolore alla spalla, non agire in autonomia effettuando esercizi che potrebbero pregiudicare i tempi di recupero, complicando peraltro la vita al tuo ortopedico di fiducia, che potrebbe avere maggiori difficoltà a ricostruire le cause che hanno condotto alla tua lesione.
2. Iniziare subito gli esercizi di riabilitazione
Un altro errore piuttosto comune è quello legato all’inizio prematuro degli esercizi per la riabilitazione della spalla. Cominciare subito con le attività di ripristino delle funzionalità della spalla è infatti errato: meglio invece attendere il momento in cui il gonfiore e il dolore iniziale si sono alleviati. Anche perché, oltre ad essere meno efficaci, gli esercizi svolti quando l’infiammazione e la lesione sono nel “vivo” risulterebbero molto dolorosi.
3. Fare esercizi che sollecitano troppo l’articolazione
Chiariti i primi due spunti, aggiungiamo un altro tassello fondamentale alla nostra ricostruzione didattica. È un grave errore quello di dar seguito ad esercizi fisici che potrebbero sollecitare troppo un’articolazione che risulta essere già debilitata. Per esempio, esercizi tipici da “palestra” come le croci su panca, la lat machine posteriore (che richiede di portare la barra orizzontale fino a dietro la nuca) o ancora il pull-over, sono sicuramente degli esercizi che devi rimandare a un tempo futuro, quando l’articolazione si sarà completamente ripristinata.
4. Interrompere il piano di riabilitazione
Spesso si inizia il percorso di riabilitazione con particolare enfasi e soddisfazione, fiduciosi che si tratti del percorso giusto per poter uscire dalle proprie condizioni di difficoltà articolare. Tuttavia, altrettanto spesso le persone che avviano il percorso di riabilitazione finiscono con il non portare a compimento il piano. Infatti, o lo ritengono troppo difficile da seguire o decidono di “accontentarsi” dei buoni risultati conseguiti. È un grave errore: il piano di riabilitazione deve essere portato a compimento, perché il rischio di recidive è sempre dietro l’angolo.
5. Abusare dei farmaci
I farmaci antinfiammatori e gli antidolorifici possono essere sicuramente utili per accompagnare un più sereno percorso di riabilitazione fisioterapica e di rieducazione motoria, soprattutto subito dopo l’infortunio. Attenzione però a non esagerare: i farmaci devono essere assunti per un periodo di tempo ristretto e, soprattutto, solo ed esclusivamente dietro una piena consulenza con il proprio medico di riferimento, che possa supportare la convenienza a optare per una terapia farmacologica, o meno.
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