La Tendinite di De Quervain è una patologia infiammatoria cronica. Si tratta di un disturbo molto fastidioso e piuttosto comune che, come vedremo, si manifesta attraverso dolore e rigidità del pollice e delle zone limitrofe.
La prima volta fu identificata dal medico da cui prende il nome, durante gli anni novanta dell’ottocento. Fu descritta come una tendinite a mano e polso che interessa le strutture dei tendini e dei muscoli estensori. Questa patologia colpisce maggiormente le donne ma, nelle sue differenti forme, si manifesta in modo piuttosto diffuso anche presso gli uomini.
La definizione “scientifica” della Tendinite di De Quervain
La tendinite di De Quervain è una malattia infiammatoria che riguarda i muscoli abduttori ed estensori del pollice e che si estende alla membrana sinoviale di rivestimento. Si caratterizza per il progressivo restringimento della guaina tendinea proprio dove passa la sporgenza ossea nota come “stiloide del radio”. L’aumento di volume causa un’infiammazione dei tendini e, quindi, una sorta di frizione acuta nel momento in cui il tendine scorre a seguito di un movimento della mano.
Come si caratterizza la Sindrome di De Quervain
Si manifesta attraverso l’ispessimento delle guaine, la restrizione meccanica dei tendini e le degenerazioni delle componenti articolari e fibrocartilaginee. Si classifica come:
- Tipo 1 quando interessa entrambi i tendini (noti come APL ed EPB)
- Tipo 2 quando, invece, interessa solo il tendine EPB.
In letteratura è classificata anche in base al livello di gravità, in una scala che va da molto lieve a molto severa, passando per lieve, moderata e severa. È il decorso della patologia a definire la gravità per cui anche la tempistica viene valutata come fattore di classificazione:
- Dolore acuto, se il dolore e la rigidità persistono da meno di un mese
- Dolore cronico, quando la patologia persiste oltre i sei mesi
Questa sindrome causa dolore acuto della stiloide radiale, gonfiore, difficoltà di afferramento e drastica riduzione delle attività quotidiane abituali per via della rigidità. In pratica il dolore acuto spinge il paziente a immobilizzare e proteggere la mano e, quindi, nel tempo, questa diventa sempre più rigida e dolente.
Probabili cause della Sindrome di De Quervain
Le cause possono essere molteplici. La Sindrome di De Quervain, infatti, potrebbe provenire dal cosiddetto “overuse”, una sorta di usura dovuta a carichi di lavoro molto intensivi. I sovraccarichi funzionali e le attività ripetitive come cucire, suonare, usare il computer ecc.. svolte ogni giorno per tante ore consecutive potrebbero sfociare in questo tipo di tendinopatia.
Chiaramente vi è una componente di predisposizione individuale nonché la presenza di malattie reumatiche in corso, anche lievi, possono certamente favorire l’insorgenza.
Sintomatologia della sindrome di De Quervain
Il sintomo più frequente è quello del dolore laterale al polso, fino alla base del pollice. Si tratta di una sensazione dolorosa che si irradia anche fino all’avambraccio e che tende ad accentuarsi quando il paziente esegue movimenti prensili o di inclinazione del polso.
A volte, nella fase acuta, la tendinite si manifesta anche tramite un gonfiore nell’area dei tendini della mano. Questa apparirà tumefatta, calda e dolente alla pressione dello specialista. L’edema può comparire anche sul palmo della mano che, a causa della compressione del nervo radiale, provoca una sensazione di formicolio unita alla perdita di sensibilità.
Tali sintomi spingono il paziente a ridurre o bloccare del tutto l’abduzione e l’estensione del pollice, come anticipato poc’anzi. Più raramente, infine, la tendinite di De Quervain si manifesta attraverso il dito a martello e casi di ipoestesia e parestesia.
Diagnosi della patologia
La diagnosi avviene clinicamente, ovvero attraverso una serie di test visivi e specifici effettuati dallo specialista. Il più noto è il cosiddetto test di Finkelstein che serve a identificare il grado di dolore attraverso una manovra eseguita sulla mano. Alla chiusura a pugno chiederemo al paziente di serrare le dita attorno al pollice e, infine, flettere il polso verso il mignolo.
Un soggetto affetto dalla sindrome, anche in maniera lieve, proverà dolore e difficoltà ad eseguire questi movimenti, soprattutto all’inclinazione del polso. Successivamente procederemo tramite radiografia per evidenziare le alterazioni e le infiammazioni dei tendini e, dunque, stabilire il miglior percorso di cura.
Cura e riabilitazione
Nella fase iniziale potremmo suggerire l’assunzione di antinfiammatori per eliminare il sintomo doloroso e offrire un po’ di pace al paziente. Nei casi più gravi e dolorosi potrebbero essere necessari i farmaci corticosteroidi topici ad infiltrazione. Tutto dipende dal livello di dolore del paziente e dalla gravità del caso.
Le metodiche di trattamento sono molto variabili e dipendono soprattutto dallo stato di decorso della patologia. L’approccio conservativo, per esempio, mira ad evitare l’aggravamento della tendinopatia attraverso attività da evitare, correzione di alcuni movimenti e riduzione degli stress ai tendini.
In aggiunta potremmo valutare l’utilizzo di tutori, noti come splint, che aiutano il paziente a ridurre le frizioni dei tendini immobilizzando totalmente o parzialmente l’area di pollice e polso.
Presso i centri Kinesis Sport utilizziamo anche un approccio fisioterapico mediante l’impiego di terapie strumentali come laserterapia, tecarterapia o terapia ad ultrasuoni. Questi trattamenti hanno molti benefici: alleviano il dolore, riducono l’infiammazione e, in generale, permettono un recupero più rapido della mobilità articolare.
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